I numeri di Tortona prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

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Derthona Basket avversaria della Pallacanestro Trapani
Derthona Basket avversaria della Pallacanestro Trapani

La Bertram ha da poco tolto il cartello dei lavori in corso, trovando verosimilmente quell’assetto definitivo che la porterà a lottare per il grande salto. Due recentissime aggiunte, due colpi da novanta infatti per la squadra di coach Marco Ramondino che per lunghi tratti ha sofferto per via di infortuni e di un’alchimia più difficile del previsto da trovare. Adesso le cose sembrano essersi assestate ed iniziano a tradursi sul parquet proprio quegli equilibri classici del sistema “Ramondino”, fatto di gioco controllato, ferocia difensiva e minuziosa organizzazione tattica che, appunto, da sempre costituiscono il suo credo. Ecco i singoli. L’ala è, da appena due gare, lo statunitense Jamarr Rodez Sanders (1988) che è un pretoriano di Ramondino ai cui ordini è già stato nel 2013/2014 con Veroli e nel 2017/2018 con Casale Monferrato. Ha anche fatto ottime cose a livello superiore, sia nel biennio (2014-2016) con Trento che in Bundesliga (Telekom Bonn), maturando esperienza anche nelle coppe europee. Viene dal piano di sopra (Trieste) ed è un esterno eclettico e dal grande impatto fisico che può giocare tutti i ruoli sul perimetro e, dato non trascurabile, ha impatto in entrambe le metà campo. Insomma, talento ed atletismo non mancano, e le sue prime due uscite parlano da sole: 13.5 p.ti, 8 rimbalzi e ben 5.5 assist per gara che confermano le sue qualità di giocatore di sistema. Tira poi con il 50% da due ed un eccellente 40% da oltre l’arco dei 6.75. Ha alzato il livello della squadra! Sul perimetro c’è anche la guardia Matteo Martini (1992) che è letteralmente esploso due anni fa a Legnano, con numeri da americano. Non sempre convincente, e sui suoi livelli, in questa prima fase di stagione, ma le sue cifre sono destinate a lievitare, sia per il nuovo assetto della squadra, sia poiché non difetta certo di talento e fiuto per il canestro. Per lui 10.2 p.ti, 2.5 falli subiti, 3.6 rimbalzi e 1.7 assist per gara. Il 49% da due ed il 29% da tre sono migliorabili, per lui che il “ventello” se lo porta da casa. Poi troviamo il playmaker, ex granata e Latina, Riccardo Tavernelli (1991) che garantisce sempre un livello di playmaking coi fiocchi. Molto abile in 1c1 (non a caso storicamente si procura tanti falli che tramuta efficacemente in lunetta, per lui l’87% al momento) e nel rifornire di assist i compagni (4.1 di media). Prezioso poi il suo contributo a rimbalzo (dato il ruolo), mentre il tiro dal campo lo premia a giorni alterni, soprattutto da tre, dove alle volte fatica (in questa appena il 19% dai 6.75). Viaggia con 6.5 p.ti (un rivedibile 41% da 2), 3.3 falli subiti, 3 rimbalzi. In crescita, dopo i problemi fisici di inizio stagione. Nel ruolo di “quattro” è out per infortunio Rei Pullazi (1993), apprezzato ex Trapani. È un lungo dinamico, un lottatore che sprigiona tutta la sua intensità nei pressi dell’area colorata. Dal punto di vista tattico, esce spesso dal pitturato per colpire dalla distanza (ed “aprire” il campo) poiché da sotto non riesce, a volte, a chiudere di potenza. Ottima propensione al rimbalzo, in particolar modo offensivo. Le sue medie prima dello stop: 7.8 p.ti, 2.8 falli subiti e ben 7.6 rimbalzi a match. Stava tirando male da tre (19%) mentre sfiorava la sufficienza da sotto (48%). Ai liberi sotto il 70%. Anche l’ala-pivot del 1996 Luca Severini è arrivato “in corsa” da Treviso, da appena due giornate. Subito decisivo, nei 27’ di parquet, ha timbrato ben 13.5 p.ti (59% da due), 6.5 rimbalzi e 2 assist di media. Tira tanto dalla distanza (con il 20%, destinato ad aumentare) per “aprire” il campo, e da sotto usa più la sua tecnica che le spallate in area colorata. Nel pitturato gran campionato per il 26enne lettone Andrejs Grazulis che ha giocato in patria, prima con la maglia di Ventspils e poi con il Vef Riga, in un campionato competitivo come la massima serie del proprio paese. Più “quattro” che “cinque”, si sta facendo rispettare nel traffico in area, in virtù di qualità atletiche da saltatore e di un’eccellente tecnica in post basso nonché fronte a canestro che gli permette di tirare (anche dalla distanza) con percentuali eccellenti. Non certo un centro vecchio stile, statico, ma un atleta che con la sua dinamicità mette a dura prova i più macchinosi avversari diretti. Assicura 16.4 p.ti, 2.3 falli subiti e 8.2 rimbalzi per partita. Bene dal campo, con il 57% da due ed un eccellente 49% dalla distanza (su 4 tentativi ad uscita), fondamentale con cui il feeling è cresciuto partita dopo partita. Quasi 2 stoppate di media poi, che depongono in favore delle sue qualità di intimidatore. Solido! In area colorata c’è anche l’ex Agrigento, sempre più convincente, Quirino De Laurentiis (1992), lungo che sta sensibilmente scalando le gerarchie. Grande impatto nel pitturato, e medie stagionali convincenti. Porta in dote ben 6.5 p.ti, 6.8 rimbalzi, 2.3 falli subiti ed un irreale 73% da due. Insomma, da sotto non ha alcuna remora ma la sensibilità delle sue mani lo porta anche a tentare, ogni tanto, il tiro da tre, con dividendi in calo al momento (27% pur su pochi tentativi). Da censura però il 47% dalla linea della carità. Altro “piccolo” di spessore è il playmaker Bruno Mascolo (1996) che, nonostante la giovane età, vanta già diverse esperienze che pesano (Torino, Agrigento, Latina, Siena, Napoli e Jesi). Finora ha trovato tanto spazio (più di 27’ di media) ed ha inciso non poco a referto, con 8.1 p.ti, 3.5 falli subiti, 3.7 rimbalzi e ben 3.9 assist per partita. Sotto media le percentuali dal campo, sia da due (46%), sia da tre (17%). Male dalla lunetta, con appena il 52%. Aggressività ed intensità di gioco non gli difettano di certo! Apporto a tutto campo per lui. Poi la guardia del 1982 Matteo Formenti che è un elemento di equilibrio per il sistema di Ramondino. Ha giocato tanti anni a Casale Monferrato (dal 2002 al 2009) e gli ultimi tre a Piacenza. In mezzo tanta seria A per lui, con Cremona, Brindisi e Sassari. Giocatore duttile (può ricoprire i tre ruoli “fuori”) che si porta da casa esperienza, qualità e tiro da fuori (che usa prevalentemente). Finora però poco confortato dalle percentuali dal campo che, al momento, non gli sorridono (29% da due, 25% da tre su quasi 5 conclusioni a match). I suoi numeri attuali: 4.9 p.ti ed il 90% ai liberi, dove però transita poco poiché gioca di rado in uno contro uno. Sotto tono. Spazio in calo per il play del 2001 Edoardo Buffo mentre l’ala-pivot del 1999, ex Siena, Janko Cepic se lo sta ritagliando con merito (quasi 15’ di campo), con incoraggianti risvolti statistici. Il “quattro” montenegrino può giocare fronte a canestro. È un atleta di grande prospettiva, il classico lungo moderno, con buona tecnica e mani educate, anche se deve migliorare dal punto di vista atletico e dell’impatto fisico col match. Colpisce più da fuori che da sotto. Per lui 3.1 p.ti (29% da due), 2.4 rimbalzi ed il 31% dai 6.75.

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