AndrosBasket ipoteca l’A1, Bologna battuta 81-60

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L'AndrosBasket Palermo promossa in Serie A1
ANDROSBASKET PALERMO 81
BASKET PROGRESSO BOLOGNA 60
PALERMO: Russo 18, Cupido 21, Miccio 10, Vandenberg 6, M. Verona 8, Manzotti 2, Novati 1, C. Verona 15, Cutrupi, Casiglia ne, Caliò ne, Gioé ne. Coach: Coppa.
BOLOGNA: D’Alie 15, Tassinari 11, Tava 18, Meroni, Nannucci 7, Cordisco, Storer 3, Rosier 6, Dall’Aglio, Grandini ne. Coach: Giroldi .
ARBITRI: Tammaro-Belprato.
PARZIALI: 21-13, 38-25, 58-41, 81-60. 

E’ un vero e proprio capolavoro quello che l’AndrosBasket Palermo ha messo sul parquet nella gara di andata della finale playoff di A2, che mette in palio la promozione diretta nel massimo campionato nazionale. Le ragazze guidate da coach Coppa si sono imposte, in una partita dalla perfezione tanto offensiva quanto difensiva , per 81-60 sulla Progresso Bologna e si avvicinano al match di ritorno, in programma sabato in terra emiliana, con un importante vantaggio da poter gestire.
In un PalaMangano vestito a festa e per l’occasione con riempito in maniera eccezionale dal pubblico palermitano, è D’Alie a sbloccare il punteggio con un piazzato dalla media, prima che gli arbitri interrompessero il gioco a casa di un problema tecnico su uno dei due tabelloni segnanti i 24”. Pronta risposta siciliana affidata alle mani di Miccio, che in sospensione firma la parità (canestro che fa esplodere il palazzetto). Marta Verona e Cupido respingono l’assalto bolognese portato dalla tripla di Tava; un’altra penetrazione del play di casa regala il +3 alle siciliane dopo 4′. Cupido si mette in mostra anche dall’arco, con la tripla che vale il 12-5; Bologna non sta a guardare e accorcia con Nannucci. Coach Coppa trova punti preziosi dalla panchina con l’ingresso di Costanza Verona, che insieme alla sorella Marta aiuta Palermo a conservare due possessi di vantaggio, che alla fine dei primi 10′ si concretizza nel 21-13 recitato dal tabellone.

Tassinari apre il secondo quarto con una delle sue triple, a cui rispondono i liberi di Russo. Palermo è costretta a fare a meno già dal 14′ al contributo di Jacinta Vandenberg, caricata di tre falli personali e per questo messa precauzionalmente in panchina da coach Coppa. A risvegliare l’entusiasmo del PalaMangano ci pensa Miccio con la tripla di provvisorio +12, intervallato dal piazzato di Storer, prima che anche C. Verona trovi la bomba del 32-19 che scatena gli applausi della tifoseria siciliana. Un break di pura foga agonistica, che si trasforma sul campo in un pressing asfissiante e che procura tre palle recuperate consecutive, che Palermo mette a segno allungando ancora la forbice (+16), che si concretizza nel 38-25 con cui si va alla pausa lunga.
Il primo punto della ripresa lo piazza, dalla lunetta, Cupido dopo 1′ 30”, poi Miccio e soprattutto la tripla di C. Verona dall’angolo che vale il + 19; Rosier e D’Alie interrompono la fuga palermitana con 4 punti, ma Cupido dall’area e Miccio con la tripla realizzano il 51-31 che significa +20. Bologna però non molla e prova in tutti i modi a rimanere agganciata nel punteggio, con la tripla di Tava che accorcia le distanze, in un match che si sta innervosendo (comprensibile, vista la posta in palio) con il passare dei minuti. Ancora Tava trova 6 punti di fila che spaventano Palermo, ma sulla sirena dei 30′ Cupido si inventa la tripla fa esplodere il PalaMangano sul 58-41 a 10′ dalla fine.
Palermo tiene sulla doppia doppia il vantaggio sulle ospiti, ma è costretta a rinunciare definitivamente a Marta Verona a 5′ dalla fine per aver commesso il proprio quinto fallo, ma l’atteggiamento di squadra messo sul parquet dalle ragazze di coach Coppa non ne risente, anzi dalla panchina arrivano risposte importanti con Manzotti. Dall’arco Bologna resta molto pericolosa con D’Alie, ma sono le seconde palle riconquistate dalle siciliane nel corso dell’intero match a fare la differenza (44 rimbalzi complessivi a 22 in favore di Palermo), che rendono di fatto vano le pur belle realizzazioni dalla distanza delle emiliane. Tanto che nel finale, ancora con Cupido (meravigliosa sia in penetrazione che dall’arco), le palermitane aumentano ancora di più il divario, limitandosi allo stesso tempo nello gestire ogni secondo di possesso a disposizione.

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