Il piano partita è impedire ai giocatori di spot di prendere tiri facili. Dobbiamo essere aggressivi, riuscire a giocare nei primi secondi dell’azione e capire quali sono i vantaggi che ci possiamo prendere. Giocando in casa mi aspetto sicuramente più energia difensiva rispetto a quanto fatto vedere a Latina. Trapani comunque è una squadra che anche in trasferta segna più di 80 punti a partita e ha giocatori come Renzi e Clarke che sono di categoria superiore.
Io sono al 25esimo anno di carriera e raramente io visto squadre reagire così, sono veramente orgoglioso. Posso dire, senza ombra di dubbio, che noi non molleremo fino all’ultimo istante in cui penseremo di poter vincere questo campionato.
Il quadro che presento oggi è “Guernica” di Picasso. Probabilmente uno dei dipinti più famosi al mondo, un dipinto enorme che esprime l’orrore del bombardamento nella cittadina basca di Guernica del 1937, ad opera dei tedeschi e del governo franchista. Il quadro è stato commissionato per l’esposizione di Parigi dello stesso anno e Picasso lo dipinge in due mesi. Ho portato questo quadro principalmente per la storia che c’è dietro.
Tempo dopo Picasso è a Parigi e la leggenda vuole che un ambasciatore tedesco lo avvicini chiedendogli del quadro: “Maestro, l’avete fatto voi questo orrore?” e lui prontamente risponde “No, l’avete fatto voi, è opera vostra”.
Mi piaceva raccontare questa storia. In realtà immagino il nostro pubblico al contrario, in antitesi, che chiede “L’avete fatta voi?” e i miei giocatori che dicono: “Sì, quello che abbiamo fatto è opera nostra.”
Tutta la società deve essere orgogliosa di quanto fatto. I ragazzi hanno fatto una stagione clamorosa, al punto tale che se noi sabato sera non vincessimo il campionato, ci sarebbe tantissimo rammarico. Ma non da parte della nostra squadra, ma anche dal punto di vista degli altri. La stagione era nata con perplessità intorno a questa squadra, ma siamo riusciti a far innamorare di nuovo gli orlandini di questa squadra.
Questa squadra che la domenica di Pasqua andrà a mangiare insieme, qualunque che sia il risultato di sabato, non è più un gruppo di persone isolate, ma sono compiutamente Capo d’Orlando, una vera e propria famiglia. Ovviamente grazie alla famiglia Sindoni, a Ciccio Venza, a tutti coloro che hanno fatto in modo che si ricreasse un ambiente meraviglioso, ma non voglio che nessuno dimentichi i meriti di chi, avendo l’opportunità l’ha colta».