C SILVER. Eagles Palermo scrive la storia, l’Interzona di Ferentino diventa espressione più vera di amore per lo sport

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Priulla-Bruno
Flavio Priulla e Jacopo Bruno

L’Eagles Basket Palermo – la squadra che è arrivata agli spareggi Interzona di Ferentino per la Serie B – verrà certamente ricordata nei prossimi anni come l’espressione di un gruppo di atleti che ha messo in campo qualcosa di più di una o più prestazioni sportive. L’Eagles Basket Palermo di Vranjkovic & Compagni ha regalato disinteressato attaccamento alla maglia, impegno sincero, lealtà e onestà nel raccogliere una delle sfide più complesse per qualsiasi giocatore o membro dello staff. Il tutto al prezzo di concludere il campionato scegliendo d’indossare in toto la maglia biancorossa, tentando comunque il salto in Serie B.

A condurre la nave in porto c’ha pensato Flavio Priulla. Allenatore a cui andrà il merito d’aver saputo gestire fino in fondo un gruppo di uomini chiaramente uniti per arrivare a raggiungere ogni obiettivo disponibile.

Credo che questo gruppo abbiamo dimostrato in primis grandi valori umani, oltre che professionali, ed un senso di attaccamento alla maglia non comune – ha ammesso l’allenatore dell’Eagles -. E’ stata un’annata veramente difficile sotto tanti punti di vista e paradossalmente più difficoltà incontravamo e più questi ragazzi reagivano. Sono cresciuti tutti soprattutto i giovani Giardina, Rappa e Bruno dimostrando di poter essere giocatori importanti. Dragna ha fatto una grande stagione ed è stato bravissimo ad aiutarmi a tenere il gruppo sempre unito; Tagliareni ha dimostrato di avere capacità e qualità per essere protagonista, oltre che un cuore immenso; Ranalli ci ha dato grinta, positività e si è messo a disposizione della squadra capendo quale era il suo ruolo e facendo tutto quello che serviva alla squadra; Vranjkovic, per lui non ci sono parole: dico solo che venerdì si è fatto 17 ore di viaggio da Maribor per raggiungere la squadra e giocare, un ragazzo e professionista eccezionale; Levron ha sofferto tantissimo gli infortuni, ma stringendo i denti ci ha aiutato tantissimo dimostrandosi un uomo di grandissimo spessore. Ed anche i più piccoli sono stati encomiabili (Palmisano, Amato e Ravestel)“.

Nella gara giocata contro Pozzuoli, Palermo avrebbe addirittura anche qualche piccolo episodio da recriminare.

Un paio di falli in attacco dubbi ci hanno tagliato le gambe in un momento decisivo della partita, ma gli episodi ci sono sempre all’interno di una partita, non ha senso recriminare su questo perché Pozzuoli ha meritato e noi non abbiamo nulla da recriminare. Forse con un po’ di fortuna e qualche errore in meno sarebbe stato diverso, ma ripeto i miei hanno dato veramente tutto e di questo sono fiero ed orgoglioso“.

E se fosse arrivata la Serie B?

Sarebbe stato un miracolo sportivo! Il giusto premio per questi ragazzi e per chi ha lavorato con questo gruppo, dai miei collaboratori Gabriele Ducato, Flavio Paternò e Piero Aiello, fino si dirigenti Lima, Giardina, Gullo, Carmelo Paternò, Claudio Culotta e Lorenzo Anfuso, che hanno svolto un lavoro eccezionale ed encomiabile“.

La pallacanestro siciliana, quella giocata partendo dal senso di appartenenza, ha dei nuovi riferimenti a cui ispirarsi.

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